Secondo volume della Trilogia di Aton, un italianissimo esperimento che ha unito la tradizione delle letture fantasy in voga negli ultimi anni con i repertori della magia e delle figure tradizionali fantastiche europee.
Convivono dunque nella serie, costruita con ironia e capacità di sdrammatizzare il genere, leprecauni, jiin, fate, elfi, streghe e molte altre figure sovrannaturali. Alla fine del primo volume i nostri due protagonisti-antagonisti, Pedro e Gordon, sono fuori gioco entrambi, ma, il lettore lo scoprirà ben presto, solo temporaneamente. Mentre Gordon è sepolto sotto il Burren in Irlanda, Pedro è rinchiuso nei sotterranei dell'antico quartiere islamico zigano dell'Albaycin a Granada. In questa seconda avventura, oltre a nuovi personaggi (demoni, orchi e fate) si svelano anche antiche verità: sulle origini di Pedro, che porteranno alla Spagna sotto l'Inquisizione, e sugli intrecci che legano il padre di Anita alla Setta dei Tre Re. Ancora una volta Gordon, raccontando, potrà sfoggiare la sua cultura, le sue competenze magiche ma soprattutto il suo incauto e talvolta acido senso dell'umorismo.