Parla dell?altro volto dell?amore questo romanzo, di quando diventa ricordo, soffermandosi in modo introspettivo sui sentimenti, sui tempi diversi attraverso i quali spesso si manifestano, e sulle loro incomunicabilità che rendono i rapporti complessi e malinconici. I personaggi descritti si alternano su una panchina di un parco di una cittadina dell?Italia centrale non meglio identificata, che per la sua particolare posizione diventa una sorta di rifugio per riposare ma, soprattutto, per pensare. E le loro storie lasciano aperta ogni possibile conclusione, con le domande e i dubbi che ognuno porta con sé, per far sì che il lettore possa immaginare l?epilogo che il proprio sentire intravede tra le parole che scorrono sui fogli. ?Se il ricordo fa rumore, assomiglia a quello flebile delle onde sulla battigia - pensò Ilaria - o al respiro profondo del mare quando rasenta le pareti del cuore; se il ricordo ha un colore, è quello cangiante degli occhi al tramonto quando guardano l?infinito, quando l?ultimo scampolo di luce si infrange sulla linea dell?orizzonte e la natura sembra mutare aspetto e forma, concedendosi alla notte, come un?amante al proprio uomo. Ed è allora che provi quel senso di perfezione che dura solo un battito d?ali, come l?alone di purezza che l?onda lascia per un istante, dopo il suo fluire?.